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Dopo 90ì pace fatta tra Comune e la Provincia di Gorizia
Questa mattina nella Sala del Conte il sindaco di Gorizia Romoli e il presidente della provincia Gherghetta hanno siglato l’accordo per il riconoscimento del Castello quale istituzione museale. Le azioni per il riconoscimento del Castello quale museo risalgono già al 1990, anno in cui l’allora sindaco Antonio Scarano presentava istanza alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ai sensi della L.R. 60/76, che tutt’oggi è strumento legislativo utile ed imprescindibile per ottenere tale riconoscimento. La relazione che corredava la suddetta richiesta era composta da un testo con interessanti rimandi storici sulla esistenza di un Civico Museo di Gorizia legato alla storia della città e risalente agli anni precedenti al primo conflitto mondiale. In particolare, già nel 1909, venne organizzata dalla Lega Nazionale a Gorizia una “Mostra artistica” nella quale venivano esposti diversi beni e nell’ambito della quale viene espressa la volontà che l’esposizione si trasformi in un museo civico permanente che comprenda ogni sorta di oggetti antichi e moderni purché abbiano valore artistico e storico. L’impegno del Comitato promotore portò nel giro di pochi mesi alla creazione del Nuovo Museo Civico, istituto che venne ufficialmente costituito dal Consiglio Comunale di Gorizia con una delibera datata 13 marzo 1909. Le collezioni del Museo Civico comprendevano una pinacoteca di autori locali e veneti, una raccolta di stampe, una sezione numismatica e medaglistica, oggetti dell’industria e dell’artigianato goriziano quale la ceramica e il vetro, nonché una collezione storica dell’industria tessile e del costume. La guerra interruppe l’attività di raccolta del Civico Museo, che aveva sede in via Mazzini 7, nell’edificio che fino al 1908 aveva ospitato gli uffici municipali, trasferiti nel palazzo Santacroce dopo l’acquisto dello stesso deliberato a dicembre 1907. L’immobile risultò, proprio a causa dei bombardamenti, inagibile e le collezioni museali furono recuperate e trasferite a Palazzo Attems-Petzenstein, sede del Museo Provinciale attivo dal 1861, ed esposte accanto a quelli provinciali.
Queste le premesse storiche che supportavano nel marzo del ’90 la richiesta del sindaco Scarano e che oggi Ettore Romoli ripropone alla Regione. «Il Museo Civico, costituito con Delibera del Consiglio Comunale nel 1909 – spiega il primo cittadino -, non si è mai sciolto e solo per ragioni tecniche e logistiche le collezioni che lo costituivano sono conservate ed esposte unitamente a quelle dei Musei Provinciali di Gorizia». La richiesta non fu accolta poiché una delle problematiche relative al riconoscimento del Castello quale istituzione museale è rappresentata dal patrimonio che è uno degli elementi base tra i criteri utili alla sua classificazione. Servono quindi un censimento ed una nuova catalogazione delle opere che ab origine appartengono al Comune, quantunque ora siano sparpagliate fra le sedi dei Musei provinciali, edifici comunali ed altri edifici pubblici. Insomma, per dirla con parole mutuate dal settore alimentare, le due amministrazioni devono provvedere in sinergia alla etichettatura e tracciabilità delle civiche collezioni d’arte di Gorizia.
Si è svolta questa mattina, alle ore 11.30, la presentazione dell’evento sportivo che ritornerà ad animare lo stadio Baiamonti di Gorizia per la seconda edizione di “Cavalli in città”, organizzata dall’Associazione “Global Equiteam”. In quest’occasione erano presenti il sindaco Ettore Romoli, l’assessore allo sport Sergio Cosma, i responsabili dell’associazione organizzatrice e lo sponsor barone Federico Bianchi, il consigliere regionale Valenti, alcuni dirigenti della Cassa di Risparmio del Fvg e il tenente Liotti, addetto stampa della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”.
Dopo lo strepitoso successo della prima edizione, che ha coinvolto 150 cavalli provenienti da Triveneto, Austria, Slovenia e Piemonte, oltre a numerose famiglie con bambini, quest’anno la manifestazione presenta una novità in più: il main sponsor dell’evento è la Tenuta Duca di Casalanza del barone Federico Bianchi, originario di gorizia e amante dei cavalli. E proprio per questo motivo, e per la pluriennale presenza come sponsor e organizzatore di manifestazioni sportive nelle più svariate discipline, che il barone Bianchi ha deciso di supportare quest’iniziativa cittadina. Nel prossimo fine settimana, dal 19 al 21 giugno quindi, la manifestazione, si snoderà in diverse gare ed è prevista la partecipazione dell’assessore regionale Elio De Anna alle premiazioni di domenica 21.
mercoledì 10 giugno, il neo-governatore della Carinzia, Gerhard Dörfler, è stato in visita a Gorizia. Doerfler è stato ricevuto in municipio dal sindaco Ettore Romoli. Questa è la prima occasione per il successore di Haider di venire in visita nel capoluogo isontino, che con la Carinzia e con Klagenfurt ha un solido rapporto di collaborazione e di amicizia. Casualmente, proprio nella serata di domani, sarà l’orchestra civica di fiati “Città di Gorizia” ad aprire il festival della musica a Klagenfurt.
Ritornando alla visita, alle 16.30 la delegazione carinziana sarà accompagnata in castello. Nella sala degli Stati Provinciali è ancora aperta la mostra “I Maestri incisori del Novecento” fra cui il viennese Ernst Fuchs, uno dei fondatori della Scuola del Realismo Fantastico di Vienna.
Alle 17, nella sala Ritter della Camera di commercio, Doerfler potrà conoscere la realtà economica dell’Isontino, incontrando i rappresentanti di industriali, commercianti ed artigiani, e i vertici del Porto di Monfalcone. Doerfler, infatti, aveva ricoperto la carica di assessore regionale ai Trasporti e perciò, alle 18 circa, sarà accompagnato da Romoli a visitare anche l’autoporto di Sant’Andrea e il terminal intermodale, dove sarà atteso dal presidente della Sdag Giorgio Milocco, del vicesindaco di Nova Gorica Matej Arčon e dal rappresentante del comune di San Pietro-Vertoiba. Infine, prima di ritornare a Klagenfurt, sarà ospite dell’azienda Russiz Superiore per assaggiare gli apprezzati vini del Collio.
La figlia del famoso Ray Charles in concerto con Uroš Perič. Negli Usa Sheila ha appena pubblicato la biografia del padre (Behind the Shades). Uroš Perić è famoso per la sua bravura nell’interpretare la musica di Ray Charles. Si è esibito già in tutto il mondo dall’Europa, Usa e anche Africa ed è stato invitato anche al famoso festival di musica jazz »Jazz Festival« a Montreux. intervistata da Silvia x goriziatv.
termine “Buja” trae origine, secondo gli studiosi, da “Buca”, primo nome con cui il territorio e le comunità locali ebbero ad assumere un’identità, che identificarono un avvallamento situato nei pressi di Sottocostoia denominato Pidicuel tra tre colli ed ospitarono i primi insediamenti dell’uomo nell’età neolitica. Attraverso i secoli “Buca”, “Buga” o “Boga” (altre modificazioni del toponimo nei secoli), vive una storia i cui indizi testimoniano presenze prelatine (soprattutto gallica), romana, longobarda e franca.
Dopo aver sentito questa conferenza, ormaio c’è questo accanimento
bubbonico e martellante contro Berlusconi non si parla d’altro, invece di parlare dei probblemi piu’ grossi, come le pensioni il lavoro che non c’è, luce, benzina, gas, le immondizie a prezzi mai visti ecc.