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Secondo Voi, Gorizia deve essere accorpata a Udine o a Trieste o restare una Provincia?
Gorizia (53,0%, 334 Voti)
Udine (33,0%, 211 Voti)
Trieste (14,0%, 87 Voti)
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Gorizia Life Magazine diventa Gorizia TV, uno spazio tutto nuovo che attraverso l’obiettivo della telecamera di Roberto Borghes vive la città, la regione e la vicina Slovenia in presa diretta attraverso i servizi, le novità, i fatti, le feste, le cerimonie, sempre con nuove idee e spunti originali.
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Il prefetto di Gorizia Maria Augusta Morrosu ha visitato nella galleria del Kulturni dom la mostra del pittore Giuseppe (Jože) Cej. L’artista goriziano nel cordiale incontro ha esposto il suo rapporto personale con il mondo d’arte figurativa. Per quanto riguarda in particolare la mostra esposta al Kulturni dom vuol essere un omaggio particolare al paesaggio che ci circonda: la città di Gorizia, l’Isonzo, il Nanos fino alle isole del Quarnero (Lusino, Cherso).
Il direttore del Kulturni dom, Igor Komel, ha sottolineato che la personale di Cej, promossa nell’ambito del 30° anniversario della casa della cultura slovena di Gorizia e nel 70° compleanno dell’artista – ha riscontrato un buon successo di pubblico e di critica. In conclusione della visita la dottoressa Marrosu si è complimentata con l’artista – acquerellista augurandogli ulteriori opere solari, piene di bellezza e d’armonia.
Le opere di G. Cej saranno esposte nella galleria del Kulturni dom di Gorizia (Via Brass 20) fino il 24 gennaio.
Ultimissime notizie
(ANSA) – GORIZIA, 18 GEN – Una busta contenente un proiettile calibro 9 indirizzata alla sede di Gorizia di Equitalia e’ stata intercettata nel locale centro di smistamento di Poste italiane. Il personale insospettito dal peso del plico ha allertato le forze dell’ordine: sul posto sono giunti artificieri e uomini della Digos che stanno compiendo accertamenti. Il 20 dicembre scorso sempre a Gorizia era stata individuata e bloccata una lettera contenente un proiettile, indirizzata alla sede dell’ Agenzia delle entrate.
Il Quotidiano italiano scrive così :
18 gennaio 2012) GORIZIA – Intercettata a Gorizia una busta contenente 9 proiettili di pistola calibro nove. Destinataria della posta, la sede di Equitalia della città friulana. Terzo giorno di panico per i dipendenti della società pubblica.
gorizia_equitalia_busta_proiettili
L’allarme è scattato in mattinata dagli uffici di smistamento delle Poste Italiane. Una busta più pesante del normale: questo ha fatto insospettire il personale delle Poste. Intervenuti sul posto artificieri e uomini della Digos, sono in atto gli accertamenti. Equitalia sta attraversando dei giorni non facili.
Nella giornata di ieri, altri attimi di paura. Una telefonata anonima giunta alla sede di Roma, avvisava della presenza di una bomba negli uffici di Vittorio Emanuele III a Termoli. Anche lì, immediato l’intervento della polizia e della Digos, ma dopo i controlli è stato accertato che la telefonata era solo un falso allarme.
O ancora, la sera del 16 gennaio, due grossi ordigni, innescati da un bengala sono esplosi poco prima della mezzanotte davanti alla sede di Equitalia, in via Padova, nell’area del Corso Meridionale, a Napoli, Fortunatamente, non essendo accaduto durante l’orario di lavoro, non ci sono stati feriti. I rilievi della Scientifica hanno mostrato che si trattava di bombe carta confezionate all’interno di giornali ripiegati e poste dentro le griglie a terra davanti agli ingressi degli uffici.
Tre giorni davvero di panico per chi lavora nelle sedi di Equitalia. Ma perchè tutto questo accanimento? Un comico che fa politica come Beppe Grillo a questa domanda ha risposto così:
“Un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l’ingiunzione “’entro e non oltre” non sa più cosa può succedergli. Non c’è umanità in tutto questo e neppure buon senso”. E in merito al numero dei continui attentati “si può dire tranquillamente che stiano per sostituire i tradizionali botti di San Silvestro, con la differenza però che durano tutto l’anno”.
Alessandra Anaclerio
ultimissime
Fisco/ Aumentano aziende fallite
Lunedi, 16 Gennaio 2012 – 12:57
Cresce il numero dei fallimenti aziendali e aumenta quello delle societa’ in perdita. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze nei dati sulle dichiarazioni fiscali delle societa’ relative all’anno d’imposta 2009. “La crisi economica puo’ spiegare il forte incremento delle dichiarazioni presentate da societa’ in situazione di fallimento (+61,67%) o estinte (+52,08%)”, si legge in una nota. La situazione di “congiuntura negativa si riflette inoltre sulla quota di societa’ in utile, calate di oltre due punti percentuali (ora al 57,9%) e, conseguentemente,aumenta il numero dei contribuenti in perdita (37%, contro il 35% del 2008)”.
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Mercoledì 18 gennaio 2012 alle ore 17.30, sarà gradito ospite del Kulturni dom di Gorizia (via I. Brass, 20), Anton Vratuša di Lubiana, autore del libro “Dalle catene alla libertà – La rabska brigada, una brigata partigiana nata in un campo di concentramento fascista”, edito dalla casa editrice “Kappa Vu” di Udine (2011).
Anton Vratuša (1915), durante la Seconda guerra mondiale, è stato attivista del Fronte di liberazione nazionale del popolo sloveno (Osvobodilna fronta slovenskega naroda, OF) (aprile 1941 – maggio 1945). Arrestato dalle autorità d’occupazione italiane è stato successivamente internato in vari campi di concentramento italiani (febbraio 1942 – settembre 1943), per ultimo in quello dell’isola di Rab (Arbe). Vice comandante della Rabska brigada (Brigata di Arbe, settembre – ottobre 1943), è stato poi rappresentante dell’OF presso il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) a Milano e del Quartier generale dell’Esercito popolare di liberazione e dei distaccamenti partigiani della Slovenia presso il Comando generale delle Brigate Garibaldi ed il Comando generale del Corpo Volontari della Libertà (CVL), svolgendo al contempo anche l’incarico di assicurare il collegamento tra il Comitato centrale del Partito comunista di Slovenia ed il Comitato centrale del Partito comunista italiano per l’Alta Italia (ottobre 1943 – febbraio 1945). Nello scorcio finale della guerra ha lavorato presso gli organi federali del ricostituito stato jugoslavo (inizio marzo – maggio 1945). Membro dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti, nel dopoguerra ha ricoperto importanti incarichi istituzionali nella Repubblica socialista federativa di Jugoslavia.
Il libro racconta la storia della Rabska brigada – la Brigata di Arbe, unità partigiana formata dagli internati del campo di concentramento fascista di Rab (Arbe). Nonostante le terribili condizioni di vita – vista la mortalità più alta di quella di alcuni tra i lager nazisti, 4.000 tra uomini e donne – in quello che fu probabilmente il peggior campo di concentramento italiano, tra gli internati del campo per sloveni, croati ed ebrei dell’isola di Rab non muore la fiamma della ribellione e della speranza. Non solo gli internati mettono in piedi una organizzazione di resistenza, ma riescono ad estenderla e rafforzarla sotto gli occhi dei loro aguzzini e nonostante i loro sforzi per ridurli allo stato di abbruttimento animale. Dopo l’8 settembre riusciranno così, con l’aiuto dell’organizzazione di resistenza degli abitanti croati dell’isola, a liberarsi da soli e a disarmare l’intero presidio italiano dell’isola, per dar vita a una loro brigata partigiana dalla vita breve, ma dal valore simbolico e morale altissimo. L’autore, che fu il suo vice comandante, ce lo racconta con rigore storiografico, ma al contempo con la partecipazione di chi della vicenda fu protagonista, seguendo le tracce degli internati / combattenti della Rabska brigada fino alla fine della guerra.
“Considerando che l’attuale situazione economica negativa sta colpendo in particolar modo i soggetti anziani titolari di pensione minima INPS, abbiamo deciso di intervenire con un contributo una tantum da assegnare ai soggetti più bisognosi per sostenerli nella gestione quotidiana delle spese”. E’ quanto afferma l’assessore al welfare Silvana Romano dopo l’approvazione della delibera a fine 2011. “Si tratta di un intervento straordinario di sostegno ai redditi – spiega la Romano – consistente in un contributo una tantum di 600 euro per gli ultrasessantacinquenni titolari di pensione minima”. Le persone interessate avranno tempo fino al 29 febbraio per la presentazione delle domande all’Ufficio Servizi alla Persona del Comune. Ad averne diritto sono i soggetti che hanno un’età superiore ai 65 anni residenti nel Comune di Gorizia almeno dal 1° gennaio 2010, che non percepiscono altro tipo di beneficio economico e che sono in possesso della certificazione ISEE del nucleo familiare non superiore ai 35.000 euro. “Con questo provvedimento l’amministrazione vuole essere di supporto a chi ogni giorno è costretto ad affrontare disagi e difficoltà finanziarie – rimarca la Romano – che diventano ancora più marcate in periodi di crisi come quello attuale. L’attenzione ai nuclei familiari in difficoltà si conferma obiettivo prioritario dell’amministrazione che, in tal senso, ha orientato tutte le possibilità di intervento sul piano economico”, ha concluso l’assessore.
Risposta sembra di essere in tempo di guerra tutti a chiedere la carità e i politici in vacanza guardate un po
I SACRIFICI li fanno loro che problema c’è…. robytv c’era anche Fini
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