11 marzo 2013
Lettera al giornale
Lettera al giornale
Un salto di qualità…multilingue
“Verba volant, scripta manent”… Già in altre occasioni ho accennato che il nostro territorio comprende la zona confinaria del Friuli Venezia Giulia (Provincia di Udine, Gorizia e Trieste), la Primorska (Litorale in Slovenia) e l’Istria; in quanto multietnica, multiculturale e multilinguistico, tale zona dovrebbe esprimere ancora più sostanzialmente la propria specificità e individuare la strada per promuoverla e addirittura sfruttarla dal punto di vista di un possibile utilizzo in chiave storica e turistica.
Chi mi conosce sa che sono un accanito sostenitore – per le zone mistilingui – del bilinguismo passivo: per esempio, per comprenderci meglio, io ti parlo in sloveno, tu mi rispondi in italiano. Devo ammettere che nella prassi quotidiana ho già riscontrato, tra i goriziani, qualche passo in avanti: eppur si muove!
Ma riflettendo ulteriormente, con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni e con l’intento di migliorare la qualità della vita, penso che l’educazione scolastica debba (e forse un domani sarà costretta) fare un salto di qualità nell’insegnamento delle lingue. Forse sarà un’ utopia, ma le nuove generazioni dovranno non essere bilingui, ma almeno quadrilingui o addirittura pentalingui… Ognuno di noi ha una propria concezione dell’insegnamento scolastico, la mia è che nelle scuole di ogni ordine e grado di Gorizia e Nova Gorica vengano regolarmente insegnati l’italiano, lo sloveno, l’inglese (senza dimenticare nel prossimo futuro prossimo il russo, l’arabo ed il cinese) e – perché no? – anche il friulano.
Già gli indirizzi della comunità europea prevedono che i cittadini europei siano trilingui: la propria madrelingua, la lingua del vicino e l’inglese. Noi grazie alle nostre risorse “naturali” possiamo compiere un ulteriore salto di qualità in questo senso. Inoltre non bisogna dimenticare che i nostri giovani per essere in questo mondo globalizzato competitivi e concorrenziali, devono avere non una, ma almeno cinque marce in più… I loro concorrenti non saranno più il vicino di banco o lo studente di Udine, Trieste o dei paesi europei, ma lo studente, il giovane asiatico, americano, africano, slavo ecc. In questo momento di crisi economica e sociale è indispensabile un pensiero specifico – e dal mio punto di vista anche molto stimolante – rivolto al futuro delle nostre nuove generazioni. Per realizzare questo obiettivo non occorre l’autorizzazione della comunità europea o del governo centrale… basterebbero il buon senso e la buona volontà degli amministratori locali.
Gorizia, 11/3/2013
Igor Komel – Direttore del Kulturni dom di Gorizia