Qual è la cosa più grave nelle accuse del tutto campate per aria che Razzini rivolge al sindaco di Monfalcone? Il fatto che il consigliere leghista sia Presidente di una Commissione regionale e, in materia di Porto, non sappia nemmeno di cosa parla. E questo è veramente indegno, come lo è il fatto che si metta ad attaccare una persona che, prima come vicesindaco e poi come sindaco, si è sempre impegnata per il porto di Monfalcone.

Il sindaco Altran non ha certo bisogno della mia difesa contro le assurdità di Razzini, ma voglio comunque far presente due elementi. Primo, ricordo che un anno fa il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteoli aveva già pronto il ddl per valorizzare il porto monfalconese dando di fatto il via all’impegno di Maersk-Unicredit, e che lo stesso è stato bloccato dal governo Berlusconi-Lega. Secondo, ricordo che i milioni di euro destinati a Taranto sono un impegno dell’ex ministro Fitto (governo Berlusconi) che il governo Monti non ha potuto far altro che rispettare.

Il sindaco di Monfalcone è sempre stato corretto con l’amministrazione regionale, nonostante potessero essere tanti i motivi di discussione: uno tra tutti il fatto che a luglio 2011 lo stesso Tondo aveva promesso ai lavoratori dello scalo monfalconese che il ddl sarebbe stato pronto entro il mese di settembre, e invece siamo ancora qua.

Razzini quindi non può dare la colpa nè al Pd nè al sindaco di Monfalcone, bensì al governo Berlusconi per il fallimento del progetto Maersk-Unicredit, e alla giunta Tondo per i ritardi al ddl sulla portualità. Ed è vergognoso che un presidente di Commissione regionale queste cose non le sappia.

Giorgio Brandolin
consigliere regionale Pd