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icona03 febbraio 2012

” La Slovenia potrebbe rinunciare agli Europei di basket del 2013, causa la mancanza di fondi ”

C’è poco da gioire. La crisi economica che attanaglia l’Italia e di cui tutta Europa parla, non è un fenomeno solo italiano o greco, popolo accumunato dalla parafrasi cinematografica mediterranea “una faccia, una razza.” La Slovenia potrebbe rinunciare agli Europei di basket del 2013, causa la mancanza di fondi e l’impossibilità, già comunicata, di alcune città (Capodistria, Maribor, Ptuj) di costruire i palazzetti necessari.
Lo scrive il quotidiano sloveno “Delo” che lancia l’allarme. Le ragioni sarebbero sostanzialmente la mancanza di interesse per l’investimento da parte di aziende private. Facendo un paragone di passione, sarebbe come se l’Italia rinunciasse ai mondiali di calcio già assegnati. Uno smacco unico ed impossibile nell’italico paese della pedata. Poco più di un anno fa, il neo eletto sindaco di Nuova Gorizia, Matej Arcon, chiese ad Ettore Romoli di appoggiare la candidatura della sua città per ospitare qualche partita dell’Eurobasket. La cosa fu accolta entusiasticamente da parte dell’amministrazione goriziana, che già era accorsa in “soccorso” della vicina città slovena che non aveva un palazzetto adeguato ad ospitare le finali dell’europeo di basket under 21 del 2007, che già gli era stato assegnato. I ricordi al PalaBigot si sprecano.
Chissà se oggi, mentre si riunisce il GECT, il giovane sindaco di Nuova Gorizia non torni alla carica.
Un anno e mezzo fa’ non se ne fece niente anche perché, con polemiche ben sopite, la Slovenia non poteva accettare di giocare delle partite “fuori confine”. Non dubito che ora la Slovenia cercherà di fare tutto il possibile, con fondi statali, per correre ai ripari, ma l’impresa pare legittimamente difficile.
Sognare non è un utopia, anche perché a breve, mai troppo presto purtroppo, il PalaBigot dovrebbe tornare agibile e con una capienza di 3000 spettatori potrebbe tranquillamente ospitare le fasi eliminatorie della più importante kermesse cestistica europea. Un sogno che i non pochi baskettari goriziani sicuramente appoggerebbero. Era il 1979, quando il Palazzetto di Via delle Grappate, non ancora intitolato al compianto Bigot, ospitava la nazionale Jugoslava dei Kresimir Ćosić, Dražen Dalipagić, Mirza Delibašić, Dragan Kićanović, poi medaglia di bronzo, e Israele dei Mickey Berkowitz, Lou Silver, Motti Aroesti, alla fine medaglia d’argento, in un mitico scontro finito 77 a 76 in favore dei “plavi”. Partita sospesa più volte per lancio di oggetti in campo dalle tribune jugoslave, tra cui ricordo benissimo tre paia di scarpe!
Quella stessa nazionale jugoslava che ci sconfisse in finale alle olimpiadi di Mosca, l’anno successivo, dove la nazionale italiana di Dino Meneghin sconfisse a sorpresa in semifinale i favoritissimi padroni di casa dell’U.R.S.S. del gigante “fermo” Vladimir Tkačenko.
C’è poco da gioire perché in Italia, di campionati europei di basket non si organizzano dal 1991 e proprio il Presidente Fip, Dino Meneghin ha dovuto rinunciare, pure lui, ad accarezzare il sogno di riportarli in Italia.
Chissà che, complice la crisi economica che attanaglia sia l’Italia che la Slovenia, come forse molti non si erano accorti, le città di Nuova Gorizia e di Gorizia, non possano dare un segnale di sveglia, almeno nel mondo del basket, a tutti. Non rimane che augurarcelo.

Fabio Gentile
Vice sindaco Gorizia

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