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febbraio 12 2016
IL SACCO DI GORIZIA
IL SACCO DI GORIZIA
Anni addietro l’On. Violante, già noto magistrato ed autorevole esponente del PD, in un discorso alla Camera, disse che “in Italia, negli ultimi cinquant’anni, nulla è stato dimenticato come il confine orientale”; parole, allora veritiere, oggi profetiche.
Il confine orientale, però, siamo noi, non certo Trieste con i suoi traffici, e le sue industrie, e come tali continuiamo ad assistere alla complice dimenticanza che accompagna la sistematica spogliazione dei beni morali e materiali della nostra terra.
La zona franca, la sanità, i presidi militari, una serie di importanti uffici pubblici, la sede della Soprintendenza ai beni storici e paesaggistici, ed ora, restando ormai poco, “i musei provinciali”; parrebbe che la bolscevica dirigenza regionale si stia accanendo sulla nostra città rea della sola colpa di essere l’unico capoluogo regionale non in mano alle sinistre.
Colpa alla quale, con l’avvento delle future (diciotto) UTI, nonostante il magistrale ruolo svolto dal nostro Sindaco, sarà posto immediato rimedio !
Ci si chiede per quale motivo, a fronte di una “par condicio”, come al presidente Scalfaro piaceva argomentare, detto trattamento non sia stato riservato alle altre sopprimende province della regione ? Perchè non saccheggiare, oltre l’economia, anche i musei di Trieste, o Pordenone ed Udine; perchè solo Gorizia ?
E le argomentazioni poste a sostegno di detto fare: sostanzialmente nessuna; il risarcimento per detto scippo: la creazione di un nuovo “carrozzino” dotato di incarichi e poltrone, a discrezione della Regione, naturalmente ad appannaggio dei soliti noti.
Questo, ancora una volta, lo spregiudicato modo di fare della giunta Serracchiani.
Ciò non bastasse il piano, voluto e predisposto dalle sinistre, per la creazione della città allargata Monfalcone-Staranzano-Ronchi dei Legionari ( e dintorni ) potrebbe portare, nella malaugurata ipotesi di successo, alla creazione di una nuova realtà amministrativa vantante oltre 47 mila abitanti, fatto che, a seguito delle successive, tanto intuibili quanto inevitabili pretese, comporterebbe l’annientamento del peso politico/istituzionale di Gorizia.
I cittadini di Gorizia, se mai ce fosse bisogno, hanno, ancora una volta, la possibilità di comprendere lo spirito partigiano, settario e centralista, che anima ed ispira l’azione politica della vice segretaria nazionale del PD ( casualmente, anche, governatrice del F.V.G. ), e della sua giunta, e, in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, ben ricordarsene.
claudio maria decolle
coordinatore comunale Forza Italia
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