Benvenuti su Gorizia TV

Gorizia Life Magazine diventa Gorizia TV, uno spazio tutto nuovo che attraverso l’obiettivo della telecamera di Roberto Borghes vive la città, la regione e la vicina Slovenia in presa diretta attraverso i servizi, le novità, i fatti, le feste, le cerimonie, sempre con nuove idee e spunti originali.

icona11 maggio 2011

La Contemporanea presenta DONNA NON RIEDUCABILE


di STEFANO MASSINI
con OTTAVIA PICCOLO
Musiche per arpa composte ed eseguite dal vivo da FLORALEDA SACCHI
Regia di SILVANO PICCARDI

Venezia. Teatro Goldoni, Rassegna “Scomodamente”, 23 e 24 maggio 2011. Ottavia Piccolo dà carne e voce alla giornalista Anna Politkovkaja, con testo di Stefano Massini per la regia di Silvano Piccardi. Con l’attrice in scena anche l’arpista Floraleda Sacchi che esegue dal vivo le musiche da lei stessa composte.
Il monologo illustra l’esistenza quotidiana della Politkovkaja attraverso una ventina di quadri o “istantanee” – come le definisce l’autore Stefano Massini – che mostrano i diversi momenti della sua vita e del suo lavoro, il più delle volte coincidenti, come per chi ha scelto con amore devoto un mestiere e per quest’ultimo vive e lotta, fino alla morte. È attraverso quelle stesse immagini impresse nel ricordo vivo della giornalista che i suoi pensieri, il suo punto di vista, le sue paure, la sua forza, le sue emozioni vengono restituite da Ottavia Piccolo con un’obiettività spiazzante, che si mette a servizio di Anna così come quest’ultima lo era stata del suo mestiere. “L’attrice infatti – afferma il regista Silvano Piccardi – non si sostituisce alla giornalista, facendone un personaggio ‘teatrale’, ma semplicemente ne prolunga fino a noi la forza e il valore.” Il risultato è un’Ottavia che si presta con generosità e coraggio estremi al racconto di una storia semplice, diretta, all’insegna di una verità che non può essere occultata, a maggior ragione se c’è di mezzo un cadavere, quello della protagonista, e che spiattella in faccia a tutti per un insopprimibile diritto di cronaca o semplicemente per non dimenticare.
“Un mestiere che le costò la vita per aver utilizzato uno sguardo aperto, lontano da ogni qualsiasi forma di compromesso, su quanto avveniva nel suo paese, partendo dalla Cecenia – continua il regista – per arrivare a incontrare i momenti più terribili della recente storia russa, dalla strage al Teatro Dubrovka di Mosca a quella nella scuola di Beslan. Un sistema di potere atto a eliminare ogni presenza scomoda del punto di vista libero.”
La vita di Anna è diventata pertanto simbolo di tutte quelle bocche messe a tacere e di quelle menti oneste ritenute ostili da sistemi politici antidemocratici e violenti. Un esempio di resistenza delle menti. Scenicamente è proprio un viaggio da ferma nella mente di una donna fagocitata dalla solitudine fino a esserne soffocata. Lasciata sola al semplice tavolino e alle sue carte a testimoniare la sua piccola immensa libertà di donna libera che ha visto l’orrore e non può tacere.

Scrivi un Commento

La12 Canale6